dentro l'immagine

pensare per immagini

Ho terminato questa serie* con frammenti d’immagini trovate camminando per strada, e non casualmente nell’ultimo appare la scritta su un giornale accartocciato sull’asfalto:
"come pensare per immagini".

In questa frase è contenuto il senso di tutto il mio lavoro.

Come nella frase di Giordano Bruno: 
"pensare è speculare per immagini"

Luigi Ghirri (* serie di fotografie del lavoro Kodachrome, 1978)


Mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato. Alle volte mi sembra che un’epidemia pestilenziale abbia colpito l’umanità nella facoltà che più la caratterizza, cioè l’uso della parola.

Ma non è solo il linguaggio a essere colpito da questa peste, anche le immagini.

Viviamo sotto una pioggia ininterrotta di immagini.
Oggi siamo bombardati da una tale quantità d’immagini da non essere più in grado di distinguere l’esperienza diretta da ciò che abbiamo visto per pochi secondi alla televisione.
La memoria è ricoperta da strati di frantumi d’immagini come un deposito di spazzatura, dove è sempre più difficile che una figura tra le tante riesca ad acquistare rilievo.

Se ho incluso la Visibilità nel mio elenco di valori da salvare, è per avvertire del pericolo che stiamo correndo di perdere una facoltà umana fondamentale: il potere di mettere a fuoco visioni a occhi chiusi, di pensare per immagini.

Penso a una possibile pedagogia dell’immaginazione che abitui a controllare la propria visione interiore senza soffocarla e senza d’altra parte lasciarla cadere in un confuso, labile fantasticare, ma permettendo che le immagini si cristallizzino in una forma ben definita, memorabile, autosufficiente, icastica.

Italo Calvino (Lezioni americane - Esattezza / Visibilità, 1985)

Gli occhi, questo magico punto di incontro tra noi e il mondo, non si trovano più a fare i conti con questo mondo, con la realtà, con la natura: vediamo sempre con gli occhi degli altri.

Si finisce con il rinunciare alla propria visione, che ci pare così povera rispetto a quella elaborata da migliaia di specialisti della comunicazione visiva.

Ugo Mulas

Tutti i viaggi possibili sono già descritti e gli itinerari sono già tracciati.
 
Il solo viaggio possibile sembra essere oramai all’interno dei segni, delle immagini, nella distruzione dell’esperienza diretta.

Luigi Ghirri