dentro l'immagine

tra luce e ombra

Nella fotografia c’è il negativo e il positivo. 
È un rapporto tra la luce e il buio
È un giusto equilibrio tra quello che c’è da vedere e quello che non deve essere visto.

La sottile fascinazione dell'immagine sta nella capacità di svelarci l'invisibile.
Un invisibile che non è il mai visto, ma l'aspetto che ci è invisibile nelle cose e negli oggetti, e che si nasconde nei meandri della nostra percezione.

Fotografare diventa coscienza del trovarsi sulla linea di confine tra conosciuto e ignoto, che trasforma il guardare nell'intravedere.

Luigi Ghirri

La suprema saggezza dell’immagine fotografica consiste nel dire:
“Questa è la superficie. Pensa adesso, o meglio intuisci, che cosa c’è di là da essa, che cosa deve essere la realtà se questo è il suo aspetto”. 

Le fotografie, che in quanto tali non possono spiegare niente, sono inviti inesauribili alla deduzione, alla speculazione e alla fantasia.

Susan Sontag (Sulla fotografia, 1973)

In quanto segno frammentario, la fotografia gioca sull’esclusione, sulla rinuncia alla rappresentazione totale del reale.

E in virtù di questa rinuncia, il visibile, messo in forma dall’inquadratura, è simbolo, ovvero medium tra il visibile e l’invisibile cui esso rinvia.

Ennery Taramelli (Mondi infiniti di Luigi Ghirri, 2005)

Mi sono resa conto di quanto, in una fotografia, amo ciò che non si vede.

Una vera e propria oscurità fisica.

È davvero emozionante per me vedere di nuovo l’oscurità.

Diane Arbus

Lo spaesamento che la nebbia, la pioggia, la neve, la notte creano, è un invito a guardare in modo sempre rinnovato.

Con la nebbia, ad esempio, il non vedere nitidamente crea un’incertezza e distrugge ogni presunzione dello sguardo.

Anna D'Elia (Fotografia come terapia. Attraverso le immagini di Luigi Ghirri, 1999)

Cancellando gli elementi di disturbo del mondo diurno,
è la notte che consente di ritagliare visioni magiche e incantate, divenendo, come insegna Breton,
la più bella delle notti, la "notte dei lampi".

Ennery Taramelli (Memoria come un'infanzia. Il pensiero narrante di Luigi Ghirri, 2017)

Penso a certe fotografie di Ferdinando Scianna
e mi viene in mente che il sole alto,
altro non sia che una scusa per indagarne le ombre che produce,
per porre loro delle domande.

Francesco Faraci (Anima nomade. Da Pasolini alla fotografia povera, 2022)

Per etimo, l’ “autore” è colui che “aumenta”, che aggiunge.

E sarebbe bello chiedersi cosa “aggiunga” un fotografo, dopo aver ritagliato con l’inquadratura il lembo di mondo che gli interessa e dopo avergli tolto la profondità, il colore, il tempo.

Ferdinando Scianna (Cartier-Bresson. Libro dopo libro, 2021)

La fotografia e la filosofia sono entrambe modalità per affrontare il problema del dubbio in modo sistematico.

Flusser Vilém

Ogni foto è il tentativo di ancorare qualcosa all’essere, di fermarlo sulla strada di quell’oscillazione che lo conduce al niente, pur nella consapevolezza dell’inarrestabilità di tale cammino.

Diego Mormorio (Un'altra lontananza. L'Occidente e il rifugio della fotografia, 1997)

Ora, esiste un nero reame, che l’occhio umano evita, perché un tale paesaggio non lo seduce affatto. 

Quest’ombra, che esso pretende di trascurare per descrivere la luce, è l’errore, con le sue caratteristiche ignote.

Solo l’errore, a chi lo considerasse per se stesso, potrebbe testimoniare della fuggitiva realtà.

Louis Aragon (Le Paysan de Paris, 1926 )

La luce e l’ombra.
La luce produce ombra.

Scrivere con la luce? * 
La luce brucia lo strato sensibile, è il BUIO.

Stampando su carta l’impressione, ne rovesciamo l’effetto. Contraddizione concordante. Non facciamo altro che rendere l’immagine BUIA. 

Le OMBRE non ci dicono il significato, esse rendono l’immagine di una Cosa, che non resta Cosa, che evoca altra Cosa. 

È la disintegrazione causata dalla luce, che parla con le OMBRE, che modifica la Cosa in un’immagine de-significativa.

* etimologia del termine  "fotografia", dal greco  φῶς, phṑs (luce) e γραφή, graphḕ (grafia)

Raoul Hausmann (Je ne suis pas photographe, 1921)